08 maggio 2010

Frenzy (Alfred Hitchcock 1972)

Genere:giallo
116 min
Gran Bretagna
Con John Finch,Billie Whitelawm,Alec Mccowen,Barry Foster
Musiche di Ron Goodwin
Fotografia di Gilbert Taylor
Scritto da Antony Shaffer
Diretto da Alfred Hitchcock

Penultimo film per il maestro del giallo,qui alle prese con un assassino maniaco che strangola le donne con le cravatte.Il film ambientato a Londra,che Hitchcock fa vedere grigia e maggiormente attraverso il mercato ortofrutticolo.La trama procede sorprendendo quasi sempre lo spettatore,come da sempre fà Hitchcock,stavolta pero' non troppo.Le vicende terranno lo spettatore in suspence,ma non mancheranno le sequenze un po' noiosette.Molte sono anche le cose bizzarre del film:come ad esempio la cena del capo della polizia con sua moglie.Tutte le cose strane e bizzare io le ho prese come una sorta di presa in giro agli inglesi tutti perfettini,come quei due signori che scendono dalle scale dell'agenzia matrimoniale.Bella come sempre la fotografia di Gilbert Taylor;bellissima sequenza e movimento di macchina da presa in occasione del secondo omicidio che fà scorrere l'immagine con un gran silenzio lasciando in panico lo spettatore.La musica di Ron Goodwin non è come quella di Bernard Hermann,ma funziona e coinvolge.Anche gli attori fanno un buon lavoro nel film.Hitchcock inoltre in questo film per la prima volta si lascia andare ai suoi primi nudi e parolacce.Lo stesso,appare nella sequenza del dibattito sul fiume,tra la folla.Sicuramente non è uno dei film piu' riusciti di Hitchcock ma comunque un buon giallo; e poi personalmente,sono molto affezionato a questo regista,non posso dimenticare la prima volta di Psycho.
Voto:3/5

03 maggio 2010

L'angelo del focolare (Carl Theodor Dreyer 1925)

Genere:drammatico
107 min
Danimarca
Con Johaness Meyer,Astrid Holm,Karin Nellemose,Mathilde Nielsen,Johaness Nielsen
Scenografia,montaggio di Carl Theodor Dreyer
Scritto e diretto da Carl Theodor Dreyer

Tratto dalla commedia La caduta del tiranno,settimo lavoro per il grande regista.Il film completamente muto senza alcun suono e musica rende tutto inquieto e claustrofobico.Nonostante sia pesante la visione,la trama riesce a essere accattivante.La vicenda narra di un padre di famiglia disoccupato che passa le giornate a trattare male la moglie e a farsi servire.Un comportamento egoista che presto porterà la coniuge ad un esaurimento nervoso.Il compito della moglie insieme a sua mamma è propio quello di ribaltare la situazione,quando poi il padre inizia a capire che gli uomini sono idioti perchè lavorando credono di essere i migliori e di poter fare tutto,allora le cose cambieranno;tutto questo grazie anche alla vecchia nutrice di Viktor(il padre)che pensera' a essere severa e perseverante con lui.Sicuramente un tema molto importante e reale sia per i tempi di una volta, ma purtroppo anche per i tempi di oggi.L'egoismo e la supremazia dell'uomo tiene questo tema ancora in vita.La pellicola è aiutata da una splendida fotografia in bianco e nero con splendide inquadrature.Ottima lavorazione da parte del regista per quanto riguarda la sceneggiatura e il cast.Per chi fosse interessato al film,è conosciuto anche col titolo "Il padrone di casa",personalmente ho scelto questo perchè piu' suggestivo.
Voto:4/5

  

M-Il mostro di Dusseldorf (Fritz Lang 1931)


Genere:Noir,drammatico
117 min
Germania
Con:Peter Lorre,Gustaf Grundgens,Ellen Widmann,Inge Landgut
Musiche di Edvard Grieg
Scritto e diretto da Fritz Lang

Ma chi sei tu? Cosa dici? Chi sei tu che vuoi giudicarmi? E chi siete voi? Un branco di assassini, di malviventi… Ma chi credete di essere, solo perché sapete come si fa… a scassinare una cassaforte, o ad arrampicarsi sui muri, sui tetti? Sapete fare solo questo. E niente altro. Non avete mai lavorato, in vita vostra! Non avete mai imparato un lavoro onesto. Siete un branco di maiali. Non siete altro che un branco di maiali! Ma io, io che posso fare? Che altro posso fare? Non ho forse questa maledizione, in me? Questo fuoco, questa voce, questa pena!
« Quando cammino per le strade ho sempre la sensazione che qualcuno mi stia seguendo, ma sono invece io che inseguo me stesso. Silenzioso, ma io lo sento. Spesso ho l'impressione di correre dietro a me stesso. Allora voglio scappare, scappare, ma non posso fuggire! Devo uscire ed essere inseguito.Devo correre, correre per strade senza fine. Voglio andare via, ma con me corrono i fantasmi di madri, di bambini. Non mi lasciano un momento, sono sempre là, sempre, sempre. Soltanto quando uccido, solo allora... E poi non mi ricordo più nulla. Dopo, dopo mi trovo dinanzi a un manifesto e leggo quello che ho fatto. E leggo, leggo. Io ho fatto questo? Ma se non ricordo più nulla! Ma chi potrà mai credermi? Chi può sapere come sono fatto dentro? Che cos'è che sento urlare dentro al mio cervello? E come uccido: non voglio! Devo! Non voglio! Devo! E poi sento urlare una voce, e io non la posso sentire"

Insieme a Metropolis uno dei capolavori non solo di Fritz Lang ma anche dell'espressionismo francese.Il mostro,all'apparenza pedofilo,presto creera' terrore nella piccola città di Dusseldorf uccidendo bambine,stranamente non vengono trovate.Presto in citta' sara' il caos per tutti.Mentre da una parte la polizia fara' il suo mestiere,anche i malviventi non potendo lavorare per i troppi controlli si troveranno a ricercare l'assassino.Primo film sonoro per il regista e subito idee originali e coinvolgenti.Prendiamo ad esempio il motivetto associato all'assassino,facendo di cio' un'orientamento allo spettatore per capire quando si tratta del mostro e non.Anche la narrazione molto innovativa per l'epoca.In tutta la pellicola si susseguono fotografie e scenografie claustrofobiche e fantascientifiche,la macchina da presa sembra essere in ogni punto della citta'.La citta' in realta' non è che la protagonista del film:le bambine che della vicenda nè fanno una filastrocca,mentre gli adulti terrorizzati presto scambieranno il mostro per chiunque.Davvero affascinanti e anche un po' bizzarre le numerose inquadrature con quantita' abnormi di fumo di sigari e sigarette.Memorabile il discorso del mostro con cui si difende nel verdetto finale.Fritz Lang mette anche in discussione l'indecisione sulla condanna:deve essere arrestata e giudiziata una persona non in grado di controllare le sue azioni come in questo caso.Al film si aggiunge anche una perfetta e magistrale interpretazione di Peter Lorre divenendo successivamente uno dei migliori attori del noir.Un film moderno per l'epoca da non perdere assolutamente.Fritz Lang denuncia una societa' che porta alla pazzia dove si finisce per non avere piu' consapevolezza.Una volta iniziato il film si rimarra' incollati alla poltrona per parecchio tempo lasciandosi trasportare dalle immagini.
Voto:
 

 


Into the Wild (Sean Penn 2007)

Genere:drammatico-biografico
140 min
Usa
Con Emile Hirsch,William Hurt,Marcia Gay Hurden,Jena Malone,Chaterine Keener,Kristen Stewart,Hal Holbrook,Vince Vaughn
Fotografia Eric Gautier
Scenografia Derek Hill
Musiche Eddie Vedder,Kaki King,Michael Brooks
Scritto e diretto da Sean Penn


Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo? 

C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso...
... Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale....

Quarto film di Sean Penn dove ancora una volta riesce a farsi ammirare anche come regista.Non c'è molto da dire su questo film perchè tutto và vissuto.Ovviamente se la natura non piace o non vi interessa vi consiglio di allontanarvi da questo.La maggior parte delle sequenze e scene fotografiche sono dedicate alle meraviglie della terra ormai dimenticate.Alex è uno come tanti noi vittima della societa',solo che lui  decide di mandare tutto a rotoli(soldi,studi ecc ecc)per andare a fare una nuova vita.Alex inoltre legge:si nutre piu' di libri che di cibo;la stessa sua parola musica,perde il significato della musica che conosciamo noi.Presto pero',quando vorra' fare ritorno,dopo essersi reso umano,la situazione sara' un po' complicata.Storia vera di un uomo coraggioso che ha avuto l'audacia di compiere un'azione che tutti noi vorremmo fare.Forse tutti ci sentiamo incatenati nella civilta' moderna alienata,ma a volte non ne possiamo fare a meno;come diceva Kubrick.Una civilta' che trova appoggio soltanto nella chiesa e non si accorge di quello che in realta' succede nella terra.La maggior parte del film è dedicata alla fotografia della natura che egli stesso amava,la sceneggiatura di Sean Penn impeccabile ma forse non troppo.Da ammirare invece la performance del giovane Emile Hirsch che riesce a entrare nei panni del personaggio,forse anche lui coinvolto nel tema propio come Sean Penn.Che dire,fatevi trasportare e commuovere dalle immagini e frasi di Into the Wild.
Voto:5/5
  

Cinque pezzi facili (Bon Rafelson 1970)


Genere:drammatico
96 min
Usa
Con Jack Nicholson,Karen Black,Fannie Flag,Sally Struthers,Lois Smith
Fotografia di Laszlo Kovacs
Scritto da Adryen Joyce
Diretto da Bon Rafelson

Il protagonista di questo film sembra essere il non senso di tutto.Il film scorre e finisce come un vuoto che puo' solo far patire lo spettatore.Cosi' è il protagonista,interpretato da uno splendido Jack Nicholson,che scorre nelle vicende lasciando un vuoto non solo allo spettatore ma anche agli altri attori.Lui ha bisogno sempre di fuggire e di non vedere le solite facce.Lui è un pianista,ha una ragazza,ha un padre paralizzato con cui non puo' ormai parlare.In tutto questo lui si relaziona sia con la musica che con la gente senza emotivita' e con freddezza,lo stesso sesso e la comunicazione perdono senso.Dalla stessa protesta della ragazza a cui dà il passaggio possiamo capire la mente del regista:essa si lamenta di tutto cio' che puo' essere sintetizzato nella parola "esistenzialismo".Lo spettatore si ritrova davanti un'umanita' nè complessa e nè speranzosa,un'amanita' assurda che non puo' nè esistere e nè essere immaginata.Il regista riesce a far percepire allo spettatore tutti questi fattori,gli stessi che prova il protagonista.Alla fine il protagonista si ritrova di nuovo a fuggire da tutto,forse insoddisfatto dalla vita insensata e vuota.Lo stesso vuoto che rimane allo spettatote.
Voto:3 ½/5



Bob & Carol & Ted & Alice (Paul Mazursky 1969)

Genere:commedia
104 min
Usa
Con Natalie Wood,Dyan Cannon,Robert Culp,Elliot Gould
Scritto e diretto da Paul Mazursky

Un'impassibile coppia dopo aver partecipato ad una seduta di gruppo inizia a riflettere sul rapporto tra uomo e donna anche in campo spirituale.Primo film per il regista americano che non esalta piu' di tanto.Il film sembra voglia far riflettere lo spettatore,ma invece viene solo trascinato nelle sequenze di discussioni sessuali.Un rapporto tra uomo e donna che viene migliorato attraverso i tradimenti.L'altra coppia amica colpita dal comportamento dei due inizia a riflettere sulla propia relazione.Alla fine tutti e 4 abbattuti da questa realta' dove il sesso sembra visto come una liberta' utopica,si lasciano andare in uno scambio di coppa sperando di ottenere qualcosa.Personalmente parlando il film l'ho visto come una visione del sesso molto pessimista e ormai sopravallutata,soprattutto il matrimonio;dove il tradimento diventa quasi un dovere.Le vicende scorrono con un'andamento bizzarro e quasi irreale.Forse una visione un po' pessimista del regista che a me personalmente non ha colpito piu' di tanto.
Voto:2/5
 

Calore (Paul Morrisey 1972)

Genere:sperimentale
100 min
Usa
Con Joe Dalessandro,Sylvia Milens,Andrea Feldman
Musiche di John Cale
Prodotto da Andy Warhol
Scritto e diretto da Paul Morrisey


Film che vede la produzione di Andy Warhol.Il protagonista del film,interpretato da un pessimo Joe Dalessandro,vive in un motel di hollywood e la principale in cambio di sesso non fara' pagare l'affitto al giovane ragazzo.Conoscendo una signora proveniente dal mondo di hollywood si trasferirà con lei con la speranza di avere una raccomandazione visto che lui lavorava in tv.Un film sull'assurdita' del mondo hollywoodiano,dove si percepiscono a tratti temi drammatici e cinici.Tutto è visto con molto disprezzo,iniziando dal sesso;anche i figli perdono il loro valore.Ricordiamo infatti la scena dove la ragazza cerca di masturbare e fare sesso orale col ragazzo mentecatto,e anche dove la stessa cerca di fare sesso davanti al suo bambino.Un film sull'amarezza e il non senso,non solo del mondo hollywoodiano ma anche della desolazione sessuale.Il protagonista di questo film sembra incerto sulla vita,e freddo nei contatti umani.Lo spettatore alla fine del film non puo' essere che schifato e amareggiato da tutto questo.
Voto:2/5